Raltegravir in associazione ad altri antiretrovirali nel trattamento dei pazienti adulti con infezione da HIV-1
La Commissione Europea ha ampliato le indicazioni di Isentress ( Raltegravir ) approvando l’impiego in associazione ad altri farmaci antiretrovirali per il trattamento dell’infezione da HIV-1 in tutti i pazienti adulti idonei, compresi i pazienti adulti che iniziano la terapia per la prima volta ( pazienti naive ), e i pazienti adulti precedentemente trattati.
La sicurezza e l'efficacia di Isentress non è stata accertata nei pazienti di età inferiore ai 16 anni.
La decisione della Commissione che riflette il parere favorevole del Comitato tecnico per i farmaci per uso umano ( Committee for Medicinal Products for Human Use – CHMP ) si è basata sui dati provenienti da 3 studi di fase III in doppio cieco. Due di questi studi erano stati condotti su adulti precedentemente trattati con un antiretrovirale di terza classe ( NNRTI, NRTI, PI ) ed uno è stato condotto in pazienti adulti naive.
Nello studio condotto su pazienti naive, ( STARTMRK ), è stato osservato che l'efficacia di Raltegravir è risultata uguale a quella di Efavirenz ( Sustiva ), uno degli antiretrovirali standard prescritti nel trattamento di pazienti naive, nel sopprimere la carica virale e ripristinare la funzione del sistema immunitario nel corso delle 48 settimane di terapia.
Indicazione terapeutica naive
L'indicazione terapeutica per pazienti naïve per Raltegravir in terapia di associazione, è stata basata sulle analisi di 563 pazienti non precedentemente sottoposti a trattamento, affetti da infezione da virus dell'HIV, nel corso di uno studio di fase III, noto come STARTMRK. I pazienti che hanno partecipato allo studio sono stati trattati con 400 mg di Raltegravir ( n=281 ), somministrato per via orale 2 volte al giorno, oppure 600 mg di Efavirenz ( n=282 ), somministrato per via orale 1 volta al giorno.
Raltegravir ed Efavirenz sono stati somministrati in associazione a Tenofovir ( Viread ) ed Emtricitabina ( Emtriva ).
Nella sperimentazione clinica STARTMRK, il regime che includeva la somministrazione di Raltegravir ha ridotto la carica virale dell'HIV-1 virale portandola a dei livelli non rilevabili ( meno di 50 copie/mL ) a un tasso paragonabile a quello del regime contenente Efavirenz ( 86%dei pazienti trattati con Raltegravir contro '82% dei pazienti trattati con Efavirenz, entrambi in terapia di associazione ); la differenza nella diminuzione della carica virale tra i due gruppi di trattamento è stata del 4.2% nel corso delle 48 settimane dello studio. Sono stati riscontrati aumenti maggiori della media nella conta delle cellule CD4 per Raltegravir in terapia di associazione ( 189 cellule/mm3 ) rispetto ad Efavirenz in terapia di associazione ( 163 cellule/mm3) ; la differenza della variazione della media della conta delle cellule CD4 rispetto al basale tra i due gruppi è stato pari a 25.8 nel corso delle 48 settimane. Tale differenza è apparsa, tuttavia, statisticamente trascurabile.
Raltegravir
Raltegravir agisce inibendo l’inserimento del DNA dell’HIV nel DNA umano attraverso l´enzima dell’integrasi. Inibendo questa funzione essenziale dell’integrasi, si blocca la capacità del virus di riprodurre e di infettare nuove cellule. Sono già utilizzati farmaci che bloccano gli altri due enzimi fondamentali per il processo di replicazione dell’HIV ( proteasi e trascrittasi inversa ), ma il Raltegravir è l’unico farmaco approvato che blocca l’integrasi.
La posologia di Raltegravir è di una compressa da 400 mg da assumere due volte al giorno indifferentemente rispetto all’assunzione di cibo.
Il Raltegravir non richiede il supporto del Ritonavir. Il dosaggio di Raltegravir potrebbe essere portato a 800 mg due volte al giorno nei casi di somministrazione in combinazione con Rifampicina.
I più comuni eventi avversi riportati con Raltegravir sono diarrea, nausea, cefalea, stanchezza, debolezza e disturbi del sonno.
Precauzioni all’impiego:
a) Sindrome da immunoricostituzione - Nei pazienti infettati da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della terapia antiretrovirale di combinazione ( CART ), può insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e causare condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le prime settimane o mesi dall’inizio della terapia antiretrovirale di combinazione. Esempi rilevanti di ciò sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jiroveci ( già nota come Pneumocystis carinii ).
b) Gravidanza e allattamento: Non vi sono dati adeguati sull’uso del Raltegravir in donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva. Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Isentress non deve essere impiegato in gravidanza. Durante l’allattamento è sconsigliato l’utilizzo di Isentress. ( Xagena2009 )
Fonte: Merck Sharp & Dohme, 2009
Inf2009 Farma2009
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